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Salve, da qualche anno sono in possesso di un alimentatore stabilizzato CEP serie H precisamente il modello 28H30B che utilizzo come alimentatore principale della stazione radio.

La “bestiolina” ha un peso di circa 20 kg ed è capace di erogare 30 ampere in servizio continuo fino ad un massimo di 40 A in servizio intermittente con tensione regolabile in continuità da un minimo di 3V ad un massimo di 30V tramite un potenziometro posto sul pannello frontale.


C'è da dire che il mio precedente alimentatore era sempre un CEP però da 40 A (50 di picco)  con una tensione massima di 15 Volt e che spesso capitava che spostando inavvertitamente il potenziometro di regolazione della tensione ad apparecchio spento, alla successiva accensione venisse erogata la tensione massima di 15 Volt appunto. Fortunatamente quasi tutti gli apparati radioamatoriali che normalmente devono essere alimentati a 13,8V tollerano tranquillamente tensioni di poco superiori senza subire alcun danno e quindi non ho mai avuto problemi.

Ma cosa sarebbe potuto succedere facendo la stessa cosa questa volta con 30 Volt????

Partendo dal presupposto che una distrazione è sempre possibile e tenendo conto del proverbio calabrese “Cu si guardau si sarvau” ovvero “Chi è stato prudente si è salvato” ho deciso di modificare l'alimentatore in modo tale da impedirgli di andare oltre i 16 V (soglia alla quale gli RTX della mia stazione sono già stati collaudati e ne sono usciti indenni!!).

La regolazione della tensione di uscita avviene tramite un potenziometro di 10kOhm collegato ad un piccolo circuito integrato il quale pilota i potenti transistor finali, la resistenza del potenziometro è proporzionale alla tensione di uscita per cui quando questo è tutto al minimo (pochi Ohm) la tensione assume il valore minimo di 3 Volt mentre quando questo è al massimo (10000 Ohm) l'uscita è di circa 32 Volt.

Siccome ad una tensione di uscita di 13,8 V corrisponde il valore di 7200 Ohm avevo inizialmente pensato di utilizzare una resistenza dello stesso valore in modo da avere una  tensione fissa in uscita e così disattivare la regolazione tramite potenziometro, questa magari si sarebbe potuta ripristinare agendo su un interruttore a levetta posto sul retro così da evitare azionamenti accidentali. Ma questa soluzione non mi piaceva più di tanto perché dato che la tensione massima si ha proprio in corrispondenza del valore massimo di resistenza  un'eventuale interruzione di quest'ultima magari a causa di un falso contatto sull'interruttore o sui fili di collegamento avrebbe aperto il circuito (resistenza infinita) provocando l'erogazione di quasi 40V come ho verificato accendendo l'alimentatore con il potenziometro scollegato. Allora ho pensato di utilizzare un vero e proprio circuito di PROTEZIONE che arrestasse il tutto al superamento dei 16 V indipendentemente dal fatto che questo fosse stato causato da uno spostamento accidentale del potenziometro o da un falso contatto piuttosto che da un guasto all'integrato regolatore (eventualità improbabile ma non impossibile).

 

Il circuito sfrutta un SCR già presente di fabbrica nell'alimentatore ed utilizzato come misura di sicurezza per togliere alimentazione in caso di cortocircuito in uscita (fusibile elettronico) o di surriscaldamento dei transistor finali e si compone di un diodo zener da 15 V, un diodo 1N4007, un relè 12V a singolo scambio, un relè passo-passo a 24V, un condensatore, una resistenza e due interruttori (uno a levetta per disattivare la protezione ad esempio nel caso in cui dovesse effettivamente servire una tensione superiore, ed uno a pulsante che serve per resettare il circuito e riportare operativo l'alimentatore).

 

Non essendo riuscito a trovare da nessuna parte un relè passo-passo a 24v ho provveduto a modificare un finder a 220v (quelli comunemente usati nelle luci delle scale) riavvolgendo la bobina con 150 spire di filo smaltato da 0.25mm.

Il funzionamento è il seguente:

Il diodo zener “tiene sotto controllo” la tensione di uscita e nel caso in cui dovesse eccedere la soglia stabilita esso si porta in conduzione facendo scattare il relè il quale aprirà i contatti interrompendo il circuito del termostato di sicurezza (che è normalmente chiuso) mandando così l'alimentatore in protezione. Per ripristinare il funzionamento è sufficiente premere il bottone di reset (dopo avere ovviamente provveduto ad abbassare la tensione se l'intervento della protezione è stato causato da questo!) il quale farà scattare forzatamente il relè chiudendo nuovamente il circuito.

I pochi componenti possono essere montati “in aria” avendo l'accortezza che le parti non isolate stiano lontane da morsetti elettrici e dallo chassis dell'apparecchio.

Prima di mettere definitivamente in funzione l'alimentatore testate il perfetto funzionamento del circuito in assenza di apparecchiature collegate.

Un'ulteriore modifica che consiglio a tutti è stata la sostituzione dell'orribile potenziometro cinese “tutto plastica” usato per la regolazione della tensione con un professionale multigiri che consentirà di impostare la tensione desiderata con altissima precisione a differenza di quello originale che, appena sfiorato faceva saltare da 10V a 14V l'uscita dell'alimentatore!

 

LISTA COMPONENTI:

D1-->1N4007

D2-->ZENER 15V 1W

S1-->INTERRUTTORE A LEVETTA

S2-->PULSANTE NA

RL1-->12V SPST

RL2-->24V SPST PASSO-PASSO

C-->3300uF 50V

R-->470 Ohm 2W


Vi saluto nella speranza che questo semplice circuito dal costo ridicolo possa servire a salvare la vita a qualche costosissimo RTX che altrimenti finirebbe arrostito a causa di una distrazione evitando anche relative bestemmie e imprecazioni varie ;-)

73 de Gino IZ8MWG!